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Palestinesi in marcia contro Hamas: «Basta guerra, andatevene da Gaza». I miliziani contro Israele e Anp: «C’è il loro zampino» – I video

26 Marzo 2025 - 16:35 Diego Messini
Centinaia di civili sono scesi in strada in rare proteste contro il regime che governa la Striscia dal 2006: «La gente è disperata, vuole la fine della guerra»

Centinaia di cittadini palestinesi sono scesi per il secondo giorno di fila in strada nella Striscia di Gaza per chiedere la fine della guerra, ma anche del regime di Hamas. Le proteste, iniziate lunedì nell’area nord e ora diffusesi in diverse aree della Striscia, rappresentano una rara eruzione di dissenso nei confronti del gruppo terroristico che governa l’enclave dal 2006 e che il 7 ottobre 2023 ha precipitato gli eventi con l’eccidio nel sud di Israele. «Fuori Hamas di qui», «Hamas terroristi», si sentono cantare nei video che rimbalzano sui social i gazawi scesi in strada, sfilati dietro a cartelli che chiedevano pure lo stop alla guerra e alle sofferenze per i bambini palestinesi. «È stata una manifestazione spontanea contro la guerra, perché le persone non hanno un posto dove andare», ha detto un testimone alla Reuters, secondo il quale «non tutti ma molti cantavano slogan contro Hamas: la gente è esausta». «Ho preso parte alla manifestazione per mandare un messaggio a nome della gente: “Basta guerra“», ha detto un partecipante qualificatosi come Mohammed al Times of Israel, riferendo che le forze di sicurezza di Hamas in borghese sarebbero poi intervenute per sciogliere la manifestazione.

Il sollievo di Netanyahu e le accuse di Hamas a Israele e Anp

Proprio l’attenzione riservata dai media israeliani e dallo stesso governo Netanyahu alle proteste («la prova che la decisione di riprendere la guerra contro Hamas era giusta», ha detto il premier) ha irritato ulteriormente Hamas. Un dirigente dell’organizzazione, Sami Abu Zuhri, ha definito i manifestanti «megafoni di Israele» e ha lasciato intendere che stiano tradendo il popolo palestinese. Un altro, Osama Hamdan, ha accusato esplicitamente lo Stato ebraico di «avere avviato le proteste». Mentre Basem Naim, pur riconoscendo il «diritto di protestare della gente per le sofferenze inflitte dalla guerra», ha messo in guardia contro le «agende politiche sospette». Tirando in ballo pure il ruolo dell’Anp: «Da dove arriva questa gente, e cosa succede in Cisgiordania? Perché non protestano anche lì?». Nei giorni scorsi, dopo aver ripreso i bombardamenti sulla Striscia, Israele ha scaricato sulla Striscia volantini per incoraggiare i palestinesi a cacciare Hamas e riconsegnare gli ostaggi così da far finire la guerra. E qualche giorno fa anche l’Anp di Abu Mazen ha rotto gli indugi chiedendo al gruppo terroristico di rinunciare al potere per aprire una fase nuova e scongiurare «la fine dell’esistenza dei palestinesi».

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